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In Ateneo

Il futuro dell’istruzione e della ricerca nell’ingegneria mineraria

13 Luglio 2017

Si è tenuto dal 3 al 6 luglio scorsi a Torino il Meeting annuale della SOMP – Society of Mining Professors, attualmente presieduta dalla professoressa Marilena Cardu del Politecnico di Torino, Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture (DIATI).

La SOMP è l'associazione internazionale dei docenti e dei ricercatori in ambito minerario e l’incontro, patrocinato dal Politecnico di Torino e dall’Associazione GEAM, si è posto l’obiettivo di facilitare il confronto tra i partecipanti su scenari di ricerca innovativi nel settore estrattivo, di analizzare lo stato attuale dell'istruzione e della formazione e le sue prospettive future, di individuare modalità per rafforzare il trasferimento di conoscenze in tale ambito. Durante le sessioni di lavoro sono numerosi i temi chiave emersi, soprattutto in termini di sfide per il futuro.

Tra questi una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità, intesa sia in termini di impatto ambientale delle attività minerarie (es. gestione delle risorse idriche e impronta idrica, efficienza energetica) sia in termini di aspetti sociali, tra cui la transizione da un concetto di responsabilità sociale di impresa ad uno più ampio di community engagement, le questioni di salute e sicurezza per i lavoratori, le questioni legate alla caratteristiche e agli impieghi delle materie prime estratte. Anche i temi della governance e della regolazione del settore sono stati ampiamente discussi.

Tutto ciò evidenzia come per i professionisti e i ricercatori che faranno parte del settore minerario del futuro sarà sempre più necessario affiancare alle conoscenze prettamente ingegneristiche numerose competenze trasversali che consentano loro di affrontare efficacemente nuove sfide. Del resto, come evidenziato dal professor Gian Andrea Blengini del DIATI durante uno dei panel della conferenza, “in Europa, prima ancora di domandarci se abbiamo bisogno di nuove miniere, dobbiamo certamente prendere atto dell’importanza e strategicità delle materie prime, e per questo le competenze degli ingegneri minerari sono più che mai necessarie”.

Ed è anche in quest’ottica che il Politecnico di Torino ha promosso l’avvio, dall'anno accademico 2017/2018, del nuovo orientamento in Mining Engineering nel percorso di Laurea Magistrale in Petroleum and Mining Engineering, programma proposto interamente in lingua inglese e finalizzato a riportare al Politecnico un percorso formativo autonomo dedicato a tale ambito, già esistito dalla prima metà del ‘900 e fino all’inizio degli anni ’90.

Come sostiene la professoressa Cardu, “se il futuro è di coloro che sapranno inventarselo, l’apertura internazionale verso scenari che consentano l’estrazione di materie prime da altri pianeti, o da fondali oceanici profondi, non può che spingere le nuove generazioni all’interesse verso sfide stimolanti, innovative e multidisciplinari.