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In Ateneo

Il Politecnico guarda all'Africa

2 Agosto 2019

L’Africa è per il Politecnico un’area di interesse strategico. Con l’obiettivo di consolidare la sua presenza nel continente con azioni orientate alla Ricerca e al Trasferimento Tecnologico, ma anche al capacity building e alla possibilità di avviare o rafforzare legami con enti italiani e stranieri attivi nel continente, l’Ateneo ha creato una struttura di coordinamento delle attività del Politecnico per questa area. La gestione dell’iniziativa è affidata alla professoressa Francesca De Filippi, in pieno coordinamento con il Vice Rettore alla Ricerca Stefano Corgnati.

Con questa finalità, con il supporto dell’Area Ricerca e coinvolgendo tutti i Dipartimenti, è stata realizzata una prima mappatura dei docenti e ricercatori attivi nelle aree africane; è stata quindi convocata dal Vice Rettore alla Ricerca una riunione di brainstorming il 16 luglio scorso. Erano presenti all’incontro una trentina (degli oltre 50 che hanno manifestato volontà di coinvolgimento) tra docenti e ricercatori, afferenti sia alle aree dell’Architettura che dell’Ingegneria, provenienti da quasi tutti i Dipartimenti e da alcuni Centri Interdipartimentali, tra cui FULL e Energy Center erano i maggiormente rappresentati.

I Paesi in cui l’Ateneo è attivo in Africa – con progetti, ricerche, collaborazioni - coprono tutto il Continente, dal Nordafrica all’Africa Subsahariana.

Gli ambiti di attività riguardano un ampio spettro di temi, tra cui: l’Africa delle città (sviluppo e urbanizzazione; migrazioni; presenza della Cina in Africa; resilienza e gestione insediativa e abitativa a fronte di emergenze complesse, ecc.); la protezione del patrimonio culturale e l’architettura delle colonie; il Nexus Energy-Water-Food e la sicurezza energetica; il monitoraggio delle catastrofi, la mappatura e l’early warning a supporto degli aiuti umanitari; la gestione delle risorse ambientali; la produzione, l’innovazione, la creazione e il rafforzamento dell’imprenditoria locale; la progettazione di dispositivi ad azionamento manuale per la produzione di elementi edilizi a basso costo.

Oltre alla decisione di avviare una più completa mappatura delle attività e delle collaborazioni esistenti, durante l’incontro si è stabilito di definire dei cluster tematici inter e multi-disciplinari in grado di rispondere a richieste di collaborazione e consulenza e a bandi competitivi; sarà poi avviata una pianificazione periodica delle attività interne all’Ateneo relative al continente africano e saranno attivate le reti di cui il Politecnico fa parte o che lo supportano nelle sue attività (ad esempio, la rete delle Ambasciate) per promuovere iniziative in ambito africano.

Ampliando infine lo sguardo a nuove opportunità, è stata presentata anche l’iniziativa sostenuta dei due Rettori di Politecnico e Università di Torino per lo sviluppo di un progetto volto alla costituzione di un Centro Interateneo di studi, ricerche e attività di collaborazione, con focus specificamente orientato sull’Africa.

“Con l’avvio delle azioni della struttura di coordinamento sull’Africa - commenta il Vice Rettore Stefano Corgnati -l’Ateneo ha chiaramente identificato le direttrici sulle quali organizzare una azione strategica di Ateneo in termini di aree di interesse: oltre a Cina e Russia sulle quali già operiamo in modo strutturato e proficuo, ora aggiungiamo l’Africa. Le prospettive di impatto dell’Ateneo sono davvero significative, come ben emerso da quanto illustrato dai tanti ricercatori già ampiamente operativi in questo affascinante e articolato continente”.

Conclude Francesca De Filippi: “La struttura di coordinamento vuole da un lato armonizzare e valorizzare le tante iniziative già in atto; dall'altro intende incentivare e potenziare le partnership e le opportunità di collaborazione dell’Ateneo con i Paesi africani, anche grazie alla connessione interateneo e con il territorio”.