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In Ateneo

La Cina e la corsa per la leadership all'innovazione

22 Novembre 2018

Lunedì 19 novembre il China Center del Politecnico ha invitato alcuni dei principali interlocutori italiani del settore ICT cinese per comprendere meglio le politiche di innovazione della Cina in un momento di grande sviluppo: la Cina mira infatti a diventare la prima potenza mondiale per innovazione scientifica e tecnologica entro il 2049, anno del Centenario della Repubblica Popolare. Per l’Italia si aprono quindi opportunità di business importanti.

Al dibattito, moderato del professor Michele Bonino, Delegato del Rettore per le Relazioni con la Cina, hanno partecipato i membri dell’Advisory Board del China Center: Gianfranco Lanci, Corporate President e COO di Lenovo, il  professor Giovanni Andornino dell’Università di Torino presso il Dipartimento di Culture, Politica e Società, l’Ambasciatore d'Italia in Cina tra il 2013 ed il 2015 Alberto Bradanini e la professoressa Francesca Spigarelli, direttrice del China Center all'Università di Macerata.

Tra gli spunti più significativi, la professoressa Spigarelli ha posto l’accento sul recente interesse delle imprese cinesi nel campo della creatività, che ha portato a numerose acquisizioni in occidente dei colossi asiatici del digitale. Il professor Andornino ha spiegato che le imprese innovative cinesi non operino in un regime monopolistico, ma bensì inun sistema interno fortemente competitivo: proprio questa competizione sta alla base delle importanti innovazioni prodotte dalle imprese cinesi, in particolare nel campo della produzione tecnologica e digitale e del business model: è in questa direzione che dovrebbero quindi muoversi le imprese occidentali che vogliano fare il loro ingresso nel mercato cinese. Gianfranco Lanci ha messo in luce come la Cina non potrà competere con l’Occidente sulla tecnologia di base, ma sta diventando un leader indiscusso per quanto riguarda l’implementazione delle tecnologie. Ha inoltre evidenziato il predominio sul fronte dei big data, grazie a un’accessibilità a enormi quantità di dati coordinati da poche società.  

L’ambasciatore Bradanini ha confermato che la crescita economica della Cina continua: per quanto rallentata, non sembra esaurirsi nonostante il momento di recessione globale. Per quanto riguarda i rapporti Italia-Cina, secondo l'Ambasciatore esiste un problema non tanto politico quanto economico, dovuto in particolare agli squilibri esistenti tra investimenti e deficit di scambio tra i due paesi. Sarebbe importante che in Italia gli investitori potenziali acquisissero una conoscenza più approfondita degli attuali scambi Italia-Cina, in modo da ridurre e superare i problemi strutturali ad essi connessi. 

Michele Bonino ha concluso tracciando un bilancio della giornata: “I quattro esperti non si sono limitati a suggerire importanti indirizzi strategici per il nostro China Center, nel corso della precedente riunione dell’Advisory Board, ma hanno condiviso la loro profonda esperienza cinese nel corso di questo evento pubblico. Vogliamo rinnovare il loro scambio con l’intera comunità accademica anche nei prossimi anni, vista la sempre crescente quantità di nostri docenti, ricercatori e personale tecnico-amministrativo che lavora con la Cina”.    

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