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Ricerca e innovazione

Carri merci ferroviari: ecco il dispositivo per un monitoraggio continuo alimentato dal movimento del veicolo

19 Ottobre 2018

“SWAM_RAIL” è il nome del progetto di ricerca, finanziata dalla Regione Piemonte, che ha permesso di sviluppare un prototipo del dispositivo brevettato.

L’idea punta ad affrontare e risolvere un problema ad oggi irrisolto e cruciale per diagnostica e la sicurezza del traporto ferroviario merci: non è infatti possibile monitorare in tempo reale lo stato dei carri merci, delle loro condizioni di funzionamento e di conseguenza intervenire tempestivamente in caso di necessità di manutenzione o riparazione.  A differenza delle carrozze adibite per il trasporto di persone, i treni destinati al trasporto merci sono sprovvisti di impianto elettrico a bordo, condizione necessaria per sensorizzare il veicolo raccogliere e trasmettere le informazioni e programmare la manutenzione.

La soluzione è stata trovata da Aurelio Somà, docente del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale, insieme all’ingegner Federico Fraccarollo; il loro brevetto è stato subito opzionato da due aziende leader del settore quali Movimatica e LCA Ballauri. L’invenzione si concentra nel “tappo boccola” del carro merci, ovvero un “semplice coperchio” metallico a protezione del cuscinetto dell’assile ferroviario:  con l’installazione di un sistema di monitoraggio al suo interno, i sensori rilevano i principali parametri dinamici del veicolo in movimento, temperature  e della sua posizione. Un meccanismo in grado di autoalimentarsi grazie ad appositi energy harvester ed un sistema integrato che crea una rete wireless a bordo del carro merci. I dati possono così essere trasmessi e raccolti daglii addetti alla manutenzione dell’azienda proprietaria del carro mediante la realizzazione di un apposito servizio in cloud.

Una soluzione che punta alla sicurezza dei mezzi grazie a un monitoraggio costante: può funzionare per lunghi periodi e non richiede la necessità di alcun tipo di intervento di adattamento del vagone dato che, trovandosi nel “tappo boccola”, l’installazione è più agevole e non invasiva.

Un’applicazione a tutto tondo di quello che amo definire l’AIOT Autonomous Internet of Things – spiega Aurelio Somà -  L’evoluzione auto-alimentata dell’Internet delle cose che permette di popolare di sensori mediante la progettazione e realizzazione di appositi energy harvester anche le strutture e i sistemi che non possono essere agevolmente connessi alla rete elettrica o dove utilizzare delle  batterie non è sufficiente. Il progetto, partito dai laboratori del DIMEAS - POLITO da un primo prototipo di laboratorio con il deposito di un brevetto, si è evoluto in un progetto finanziato con la realizzazione di un dimostratore installato a bordo di un carro merci della Ambrogio Spa partner, “end user” del progetto. La partecipazione alla fiera mondiale InnoTrans ha previsto anche il deposito di un opportuno marchio REELEVA e la progettazione di un apposito stand per poter dare anche la giusta visibilità al progetto. La presentazione del dispositivo, associato al marchio REELEVA, ha riscosso a Berlino un notevole interesse internazionale e rappresenta un incoraggiante trampolino di lancio per lo sviluppo del progetto” .