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Ricerca e innovazione

Un hackathon inaugura il CLIK, laboratorio di innovazione, creatività e maker

29 Settembre 2017

È stato inaugurato con un hackathon il 27 e 28 settembre il nuovo CLIK - Contamination Lab & Innovation Kitchen, lo spazio, dove gli studenti possono sperimentare e mettere in pratica le loro competenze apprese a lezione in un ambiente informale che promuove lo spirito creativo e collaborativo.

Per due giorni quattro team di studenti hanno lavorato con l’obiettivo di realizzare forme di assistenza virtuale a supporto del CLIK. Avendo a disposizione schede Raspberry Pi3, il software di Alexa, il noto di assistente vocale di Amazon, e una stampante 3D per generare prototipi, hanno lavorato fino all’ultimo secondo disponibile, prima di presentare i loro risultati alla giuria. Tre dei team avranno la possibilità di continuare a utilizzare il CLIK nelle prossime settimane per strutturare meglio il progetto ed arrivare ad un prototipo più definito da portare alla prossima edizione della Maker Fair di Roma, che si terrà dal 1° al 3 dicembre prossimi.

L’hackaton “Lab Assistant”, oltre a segnare il lancio delle attività del CLIK, ha permesso anche di sancire le collaborazioni con i primi due partner del progetto, Conrad Electronic e Mouser Electronics, che hanno messo a disposizione la propria attrezzatura.

 

I PROGETTI

Butler 2.0: un device per aiutare chi frequenta laboratori di ricerca a individuare materiali e attrezzi, oltre a classificare i rifiuti per smaltirli correttamente. Attraverso un microfono, uno speaker, uno scanner ottico e un sistema di led tutta la strumentazione diventa immediatamente rintracciabile e i cestini adatti subito riconoscibili.

FindBox: un sistema utile in ambienti dove lavorano più persone o gruppi per conoscere l’ubicazione di componenti già utilizzati e disposti in posti diversi dello stesso ambiente. Indicando al sistema il nome di ciò che serve, una serie di segnali visivi e acustici ne segnala la posizione.

RAX: una soluzione utile in caso di riunioni di lavoro o conferenze. Dietro input vocale un supporto meccanico muove un dispositivo dotato di fotocamera e microfono, lungo il tavolo dove si trovano i relatori, permettendo lo streaming video a un monitor esterno.

ToDAy (Tutorial Developer Assistant): un apparecchio in grado di fornire aiuto mostrando tutorial durante situazioni in cui non c’è tempo o modo di interrompere il lavoro. Il sistema è in grado anche di generare tutorial da rivedere o condividere in seguito.

 

IL LABORATORIO “CLIK”

Il Laboratorio nasce come luogo per la progettualità studentesca collegata alla applicazione della ricerca, dove nasceranno progetti innovativi e prototipi pronti ad iniziare la sfida del mercato. L’idea del CLIK è offrire agli studenti uno spazio che stimoli l’incontro di background differenti (contamination) per mettersi alla prova con tecnologie all’avanguardia fornite dai ricercatori del Politecnico per creare innovazione con un impatto concreto (innovation kitchen).

Il CLIK propone un nuovo approccio didattico per creare una contaminazione tra la ricerca allo stato dell’arte, le idee innovative degli studenti, background diversi, la strumentazione all’avanguardia e le aziende. Proprio queste ultime potranno proporre agli studenti le loro sfide, che saranno di stimolo per le attività che si svolgeranno nel laboratorio e che daranno impulso per la nascita di start-up con dna tecnologico. Per questi motivi in futuro saranno realizzati altri hackathon.

Il Laboratorio è coordinato dal professor Massimo Violante e la sua realizzazione si inserisce nell’ambito delle numerose attività dell’Ateneo nell’ottica del potenziamento del trasferimento tecnologico; proprio l’Area Trasferimento Tecnologico del Politecnico ha ideato e curato l’iniziativa. Il Politecnico ha deciso di investire in questa attività rinnovando locali storici che per decenni hanno ospitato il centro di calcolo dell’ateneo, ristrutturati su progetto del Dipartimento di Architettura e Design.

 “Questa iniziativa ha due valenze per il nostro Ateneo: da un lato costituisce un’opportunità in più per i nostri studenti per completare la loro formazione, dall’altro propone un’occasione per accrescere ulteriormente la nostra capacità di proporre innovazione e di creare impresa, dando una dimensione nuova alla modalità classica con la quale questi temi si affrontano in un’università”, commenta il Vice Rettore per il Trasferimento Tecnologico Emilio Paolucci.

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