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Al Taller Internacional de Arquitectura di Cartagena si parla di resilienza costiera

26 Luglio 2018

Quanto gli ambienti costieri sono capaci di resistere agli shock di origine antropica ambientale, come gli eventi climatici estremi? E quanto i territori che si affacciano sul mare sono poi in grado di recuperare rispetto ai danni subiti? La resilienza costiera, intesa come strategia per rispondere agli scenari di crisi proiettati nei prossimi trent'anni come risultato della crescita della popolazione e dei cambiamenti climatici, è l’oggetto del 32° Taller Internacional de Arquitectura di Cartagena de Indias (Colombia), organizzato dalla Universidad de Los Andes di Bogotà, in cooperazione con la University of Melbourne (Australia), la Pontificia Universidad Católica di Santiago de Chile, il Tecnológico de Monterrey (Messico) e il Politecnico di Torino.

Il workshop, che si è concluso il 21 luglio scorso, ha proposto scenari futuri per lo sviluppo e la protezione della città di Cartagena in termini di architettura, paesaggio, progettazione urbana e pianificazione, per fornire alla città una serie di idee che la aiuteranno a prendere coscienza del suo patrimonio naturale come parte fondante di un sistema di protezione e resilienza.

A questa edizione hanno partecipato studenti e docenti delle cinque Università partner e provenienti dal Sudamerica, dall’Europa, dall’Asia e dall’Australia.

Il Politecnico di Torino, grazie a due borse di studio erogate dalla Universidad de Los Andes e al contributo del Dipartimento di Architettura e Design e dell’Area internazionalizzazione, ha permesso a 6 studenti, selezionati fra gli iscritti alle lauree magistrali di Architettura, oltre a un dottore di ricerca (Valeria Bruni) e un’assegnista (Monica Munoz Veloza), di partecipare al Taller.

Per 21 giorni, a Cartagena, si sono susseguite lezioni, conferenze, esercitazioni, visite d’istruzione che hanno prodotto risultati di eccellenza nel campo dell’architettura, della città e del paesaggio, presentati poi all’Amministrazione cittadina e presto pubblicati su testi e  riviste di settore.

La critica finale dei lavori, cui hanno partecipato, per il Politecnico di Torino, i professori Paolo Mellano, Roberto Giordano, Annalisa Dameri e Lorenzo Savio, ha visto anche l’eccezionale presenza di David Gouverneur (U-Penn University) e Thom Mayne (SCI-Arch e Pritzker Prize 2005).