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Awards

Assegnato il 1° “International young investigator award Franco Maria Montevecchi”

18 Dicembre 2018

Oggi presso l’Energy Center del Politecnico di Torino è stato assegnato al dottor Muhammad Owais Khan della Stanford University in California il 1° PremioScientifico “International Young Investigator Award Franco Maria Montevecchi.

L’iniziativa, promossa dalla famiglia Montevecchi, dal Politecnico di Torino e dalla Fondazione CRT, è dedicata alla memoria del professor Franco Maria Montevecchi per promuovere la disseminazione dei risultati scientifici ottenuti nel campo della Bioingegneria da giovani ricercatori all’inizio della loro carriera.

Il Premio mira infatti a supportare le giovani generazioni di ricercatori attraverso il sostegno alla ricerca scientifica e alla condivisione della conoscenza. Grazie alla diffusione dei risultati scientifici di eccellenza, il Politecnico di Torino mira ad aumentare il livello di internazionalizzazione dell’Ateneo e del territorio presso i migliori giovani ricercatori a livello mondiale.

Il professor Franco Maria Montevecchi è stato uno dei più brillanti e creativi esponenti della comunità dei bioingegneri italiani, diventando Professore Ordinario di Bioingegneria Industriale presso i Politecnici di Milano e Torino, creando in entrambi gli atenei percorsi didattici e di ricerca dall’alto contenuto innovativo.  Il professore, scomparso nel 2014, ha coltivato anche un profondo interesse per le scienze umanistiche, approfondendo argomenti filosofici e storici e allestendo nella sua abitazione uno spazio aperto a musicisti ed artisti, dove ospitare concerti, mostre ed eventi.

Durante la cerimonia, aperta dai saluti del Rettore Guido Saracco e del professor Massimo Rossetto, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale del Politecnico, il dottor Khan ha illustrato nel suo intervento come i modelli matematici possano fornire indicazioni utili per predire la nascita e la progressione di patologie del sistema cardiovascolare, quali aneurismi cerebrali e aterosclerosi. L’intervento è stato preceduto da una lectio magistralis del professor Andrea Remuzzi dell’Università di Bergamo, uno dei pionieri in quel campo della bioingegneria.