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Cinque studenti del Politecnico startupper con Kupata, il social per ritrovare gli oggetti smarriti

15 Giugno 2018

Quella che nel 2016 è nata quasi come un gioco, ovvero la partecipazione all’hackathon di Consoft Sistemi, è diventata per cinque studenti del Politecnico – Giuseppe Attanasio, Marcello Cannone, Francesca Cibrario, Giovanni Ciccone  e Fabio Zo, una concreta opportunità di business.

I cinque amici, in squadra con tre dipendenti dell’azienda ideatrice del contest, hanno vinto con la loro proposta il primo premio e hanno così potuto sviluppare la loro idea di business, supportati – soprattutto per la stesura del business plan – dai compagni che hanno frequentato il laboratorio del corso “Imprenditorialità e business planning” del professor Emilio Paolucci.

Ne è nata Kupata – Trovare per ritrovare, una piattaforma che “mette al sicuro” gli oggetti particolarmente cari dei membri della community attraverso una duplice azione: mettere in comunicazione chi smarrisce un oggetto con chi questo oggetto lo ritrova e aumentare la probabilità di ritrovamento facendo leva sul fattore social della piattaforma stessa.

Il tutto avviene attraverso il kupa, il prodotto che viene commercializzato, che non è altro che un codice QR da applicare agli oggetti a cui si tiene in modo particolare. Ne esistono due varianti: adesivi e appendibili, a seconda del tipo di oggetto su cui andranno applicati.

I fondatori hanno scommesso su un valore sociale imprescindibile per il successo di questa piattaforma, ovvero la solidarietà: secondo le loro analisi quasi l’80% del campione intervistato sarebbe più che disposto a restituire un oggetto smarrito, a patto che questa operazione sia semplice ed immediata. Sarà quindi la collaborazione disinteressata fra le persone uno dei fattori vincenti di questa impresa.

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