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In Ateneo

Come sarà la città del futuro?

26 Marzo 2019

Il futuro e i tratti caratteristici che avrà la città del futuro: un tema che è stato indagato e sviluppato da diversi studi e ricerche per delineare i contorni dei centri urbani del domani. Idee e riflessioni che sono state sviluppate sia con una mostra espositiva sia attraverso una serie di conferenze presso il Centro Atico della Pontificia Universidad Javeriana di Bogotà a cui ha partecipato la delegazione del Politecnico di Torino composta da Paolo Mellano, Direttore del Dipartimento di Architettura e Design e i relativi docenti: Annalisa Dameri, Roberto Giordano, Beatrice Lerma, Lorenzo Savio ed Elena Vigliocco.

Il concetto di “Futurable Cities” è stato quindi sviluppato su 16 pannelli, in mostra, che riportano informazioni e dati riguardanti svariati progetti: da quelli sviluppati con gli studenti su temi di riqualificazione e rigenerazione urbana, agli studi per la resilienza dei paesaggi “fragili”, alle ricerche e brevetti di design. Tutte azioni e proposte per rendere la città più accessibile e più “smart” con l’obiettivo rendere la vita degli abitanti urbani migliore, più semplice e connessa.  

Diverse le sfaccettature legate al tema discusse nella serie di conferenze: “Dibujar la ciudad del futuro cuidando el pasado” è il titolo della dissertazione affrontata da Paolo Mellano e Annalisa Dameri, docenti del DAD, che, partendo dalla critica della condizione attuale delle città contemporanee, frutto della globalizzazione e dell’omogeneizzazione, e dalla crisi della società e dei suoi valori come radici storiche, identità e memoria collettiva, hanno ipotizzato una linea di azione per il recupero e la valorizzazione degli spazi da abitare. La conoscenza passa infatti attraverso lo studio della Storia, l’interpretazione dei fatti e delle trasformazioni che l’hanno caratterizzata, negli anni, e la maturazione di un giudizio critico che sappia discernere, fra i tanti elementi che costituiscono il paesaggio costruito, ciò che va mantenuto, recuperato e valorizzato da quanto può essere trasformato, integrato o addirittura sostituito. Teorie supportate da casi di studio emblematici per dimostrare alcune buone pratiche di design e di trasformazione urbana: il caso Olivetti nel territorio eporediese e nel mondo, in particolare nel SudAmerica; il caso Borsalino ad Alessandria, e le architetture dei Gardella; il caso Lavazza a Torino con il museo interattivo.

Mentre la tematica “Futurable Design. The role of the conscious project” è stata sviluppata da Beatrice Lerma che ha ripercorso con un excursus il ruolo del Design per la città del futuro, a partire dalle considerazioni sui Sustainable Development Goals dell’Unione Europea, fino alle azioni proposte dalla comunità scientifica del Design per realizzare una città sostenibile: lo studio e il progetto di prodotti, servizi e sistemi sostenibili per i cittadini; il miglioramento degli elementi tangibili e intangibili della vita quotidiana e della fruizione dei luoghi; l’attivazione di meccanismi di crescita del sistema economico e lo sviluppo delle comunità locali. Azioni che sono state declinate prevalentemente nell’ambito dei territori, dell’innovazione sostenibile e della mobilità.

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