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In Ateneo

Firmato l'accordo con il Demanio per la valorizzazione del Fondo Archivistico Carlo Mollino

1 Giugno 2021

Carlo Mollino (Torino, 1905-73), maestro dell’architettura italiana del Novecento riconosciuto a scala internazionale, nonché docente dal 1953 presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, prematuramente morì nel 1973, lasciando un ingente patrimonio di disegni, progetti e fotografie che proprio il Politecnico negli anni ha raccolto, catalogato, custodito. Ancora oggi, il fondo archivistico “Carlo Mollino” conserva e documenta non solo un’attività progettuale, teorica e didattica, svolta tra il 1927 e il 1973, ma anche le sue innumerevoli passioni: per la fotografia, lo sci, il volo, l'automobilismo.

Si tratta di un patrimonio di assoluto rilievo culturale, non soltanto per la fama del progettista ma anche per la completezza del materiale archiviato. Accanto a un insieme straordinario di documenti grafici – dallo schizzo al disegno esecutivo – il fondo custodisce un numero eccezionale di fotografie (lastre, negativi, stampe) e di materiali diversi (lettere, relazioni di progetto, stampe) che hanno consentito e continueranno a consentire agli studiosi di ogni parte del mondo la ricostruzione di una biografia personale e scientifica che ha pochi termini di paragone, per l’Italia di quegli anni.

Finalmente, al termine di un lungo e complesso iter burocratico sulla curatela dell’eredità in assenza di eredi diretti del professore, si è giunti ad una definizione anche formale dei diritti di proprietà e di sfruttamento economico dei preziosi beni.

Il Politecnico, che negli anni ha sapientemente e attentamente valorizzato tutte le opere del Fondo Archivistico con ingenti investimenti in termini di risorse economiche e di personale, risulta assegnatario in uso perpetuo e gratuito di tutto il materiale che costituisce il Fondo, mentre l’Agenzia del Demanio ne mantiene formalmente la proprietà.

L’accordo tra i due enti ribadisce l’inalienabilità del patrimonio e riconosce il rilevante impegno – al tempo stesso, morale e finanziario – profuso dall’Ateneo sin dalla data della morte di Carlo Mollino per la valorizzazione, la cura e conservazione (con catalogazione) delle sue opere, al fine di mantenerne e diffondere l’indirizzo didattico e di ricerca nonché divulgarne il pensiero.

In questo modo, il Politecnico di Torino «continuerà a rendere consultabile a studenti e studiosi che ne facciano richiesta il Fondo Archivistico “Carlo Mollino”», continuando a mantenere «nelle migliori condizioni – come sin qui fatto – gli oggetti, disegni modelli, prototipi e, in genere, le opere ricevute in assegnazione».