Questo è l'Archivio del Magazine Poliflash per gli anni 2016-2022.
Gli articoli della edizione corrente sono disponibili sul nuovo sito.
In Ateneo

Gli architetti italiani progettano la Cina del dopo Corona Virus

2 Febbraio 2021

La Cina, con le sue megalopoli e l’altissima densità abitativa, è il paese dove si costruisce di più al mondo, ma ha solo 50.000 architetti, un terzo di quelli italiani. E si tratta quindi di un enorme potenziale di business per i nostri professionisti, ma difficilmente accessibile.

Per fare chiarezza sulle relazioni e le opportunità tra i due paesi, il Politecnico di Torino e l’Ordine degli Architetti di Torino hanno organizzato l’incontro on line Lavorare con la Cina. Opportunità e scambi nella pratica architettonica - Laddove nulla è semplice e tutto è possibile, promosso in collaborazione con TOChina Center dell’Università di Torino e con Fondazione Italia-Cina.

Nel corso dell’incontro è stata inoltre presentata la call per selezionare 12 gruppi di architetti professionisti che parteciperanno a un percorso biennale di formazione e accompagnamento al mercato cinese.

L’incontro e il bando sono la prima delle iniziative messe in atto nell’ambito di POLITO Studio, il progetto nato dalla sinergia tra il Politecnico di Torino e l’Ordine degli Architetti, per facilitare a professionisti e ricercatori nuove opportunità internazionali.

La call di POLITO Studio prevede che gruppi di lavoro - formati da professionisti, ricercatori e partner cinesi - partecipino a workshop di alta formazione applicata, allo scopo di trasferire loro capacità e reti di relazioni, utili a candidarsi a progetti reali e concorsi di architettura in Cina.

Il simposio è stato introdotto dal rettore del Politecnico Guido Saracco e dal presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino Massimo Giuntoli in un confronto con Roberto Pagani, addetto scientifico del Consolato Generale d’Italia a Shanghai; Michele Bonino, vice rettore per le relazioni con la Cina del Politecnico di Torino, insieme a Cristina Coscia, vice presidente dell’Ordine degli Architetti, sono ideatori e coordinatori del progetto Polito Studio e presenteranno la call e i futuri sviluppi del programma; a seguire nel corso del focus Cina, scenari e prospettive per gli studi professionali intervengono Massimo Bagnasco, vice Presidente della Camera di Commercio Europea in Cina, sul tema Cina, laddove nulla è semplice, ma tutto è possibile, Giovanni Andornino, direttore del TOChina Center di UNITO, Edoardo Agamennone, Direttore Accademico del ChinaMed Business Program, UNITO, che illustreranno come Impostare un percorso di sviluppo professionale in Cina: italianità ed empatia cognitiva, e infine Filippo Fasulo, Direttore CeSIF – Centro Studi per l’Impresa della Fondazione Italia-Cina, con l’intervento Tra dual circulation e 14mo Piano quinquennale: l’economia cinese post- Covid. In coda alla giornata, moderata da Valeria Federighi del Politecnico e Urszula Grodzicka del Focus group OAT Rete nazionale e internazionale, sono stati illustrati alcuni casi studio di progettazione con la Cina da un gruppo di progettisti e docenti: Francesca Frassoldati del Politecnico, Michele Armando e Gianmaria Quarta dello studio Quarta & Armando architecture, Edoardo Bruno, ricercatore di POLITO/China Room, Pier Giorgio Turi, presidente ICAF Italy China Architectural Forum e il progettista Fabrizio Fragomeli.

“Il modello di collaborazione tra professionisti e docenti universitari che POLITO Studio sta avviando è innovativo, poiché permette di affrontare i mercati internazionali, come quello Cinese, con l’articolazione di competenze e la massa critica che essi richiedono. Sono convinto che questo progetto pilota in ambito internazionale concorrerà a stabilire anche a livello nazionale nuove sinergie tra mondo professionale e mondo universitario, ancora troppo distanti rispetto ad altri contesti europei” ha dichiarato Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino.

I professionisti architetti, in particolare i più giovani, devono oggi guardare necessariamente ai mercati internazionali, dove però sono necessari anni per orientarsi e posizionarsi. Il Politecnico di Torino ha maturato, spesso da decenni, solide relazioni in quegli stessi Paesi. L’obiettivo di POLITO Studio è di metterle a fattor comune e di condividere con i professionisti l’esperienza maturata nel tempo in quei contesti. La Cina è ideale come caso pilota, perché tutte le università nostre partner hanno grandi istituti di progettazione, alla ricerca di collaborazioni internazionali” così il professor Michele Bonino, vice rettore per le Relazioni con la Cina, presenta il concept di POLITO Studio.

POLITO Studio si colloca pienamente nelle strategie operative dell’Ordine, finalizzate a creare opportunità concrete per i propri iscritti. Peraltro, la formula di “incubatore” per accompagnare i professionisti alla predisposizione di dossier di candidatura per bandi di concorso cinesi è sicuramente innovativa, perché passa attraverso un processo di formazione applicata, in cui le capacità di lavorare in team e in modo multidisciplinare allenano alle sfide professionali dell’internazionalizzazione” commenta l’architetto Cristina Coscia, vice presidente OAT e con Bonino coordinatrice di POLITO studio.

Possono partecipare alla call di POLITO Studio tutti gli architetti iscritti all’albo professionale; il form sarà pubblicato l’8 febbraio sul sito di OAT nella sezione dedicata all’internazionalizzazione. Candidature aperte fino all’8 marzo, i risultati saranno pubblicati entro la fine del mese per iniziare il biennio 2021-2023 il prossimo aprile.