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In Ateneo

I laboratori del Politecnico aperti nel week end per il Fai

28 Marzo 2022

Sabato 26 e domenica 27 marzo si sono svolte in tutta Italia le tradizionali Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, a cui quest’anno il Politecnico ha partecipato aprendo i cancelli della sede centrale di Corso Duca degli Abruzzi 24.

Oltre a fornire una visione d’insieme dell’Ateneo e una narrazione dei processi storici, edilizi ed architettonici che hanno portato alla costruzione della sede centrale, i visitatori hanno potuto accedere ad  alcuni tra i laboratori più innovativi dell’ateneo: il MOVINGLAB,  laboratorio mobile del DIATI creato per studiare i cambiamenti climatici; IAM@PoliTo, il laboratorio dedicato alla Integrated Additive Manufacturing e alla stampa 3D e VR@Polito, che si occupa delle possibili applicazioni della realtà virtuale e aumentata. I ricercatori e le ricercatrici del Politecnico hanno spiegato le attività che si svolgono nei laboratori, mostrato il funzionamento delle attrezzature e illustrato le applicazioni che i loro progetti di ricerca potranno avere in ambiti che spaziano dalla bioingegneria alla protezione civile, dal monitoraggio della qualità dell’aria e dell’acqua alle nuove modalità per la didattica.

Tutte le proposte hanno riscontrato un notevole interesse da parte dei visitatori, che sabato sono intervenuti in più di 200 e domenica hanno esaurito i posti disponibili, fissati in 400 ingressi. Un pubblico eterogeneo e di tutte le età, che ha dimostrato curiosità e voglia di sperimentare direttamente, animando gli incontri e arricchendoli con osservazioni e commenti.

Le Giornate FAI quest’anno compiono “trenta primavere”: dal 1993 a oggi, 14.090 luoghi di storia, arte e natura aperti in tutta Italia, visitati da oltre 11.600.000 di cittadini, grazie a 145.500 volontari e 330.000 studenti. Un traguardo esaltante, che tuttavia non potrà essere solo una festa, ma l’occasione per riflettere sul significato e sul ruolo del patrimonio culturale che riflette la nostra identità, testimonia la nostra storia e rinsalda i valori del vivere civile. I monumenti, il paesaggio, le opere d’arte raccontano chi siamo a chi non ci conosce e alle generazioni presenti e future: il patrimonio culturale è come il patrimonio genetico di un popolo, che conserva a perenne memoria un codice di esperienze e valori condivisi su cui si fonda la nostra umanità.