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In Ateneo

Il Politecnico celebra i 60 anni della sede di Corso Duca degli Abruzzi

5 Novembre 2018

Il 5 novembre 1958 il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi inaugurava i modernissimi spazi del Politecnico dedicati a ricerca e didatticain Corso Duca degli Abruzzi: l’Ateneo ha celebrato oggi il 60° anniversario da quell’inaugurazione, attraverso una serie di eventi dove centrale è stata la ricostruzione delle vicende progettuali e costruttive di un’architettura spesso trascurata dalla storiografia ma ormai simbolo del Politecnico a Torino; a testimonianza della solennità della ricorrenza, Sergio Mattarella ha conferito alle celebrazioni la Medaglia del Presidente della Repubblica.

Una storia, quella della sede centrale di Ingegneria,che inizia il 16-18 maggio 1939, quando Benito Mussolini, in visita a Torino, approva il «modernissimo» progetto di massima per il nuovo Politecnico di Torino in un’area nei pressi delle Molinette. Comincia così una storia difficile, fatta di decisioni e ripensamenti, che passa attraverso i bombardamenti del 1942 dell’ex Museo Industriale, in Via dell’Ospedale, e arriva irrisolta al secondo dopoguerra. Nella seconda metà degli anni quaranta, quando lezioni e laboratori si concentrano al Castello del Valentino, l’idea di una nuova sede non è abbandonata: dopo qualche incertezza, l’area è definitivamente individuata in quella dell’ex Stadium comunale, tra i corsi Peschiera, Castelfidardo, Montevecchio e Duca degli Abruzzi. Qui sorgerà il complesso di edifici, inaugurato nel 1958, destinato a essere ampliato negli ultimi decenni del Novecento con la costruzione della Cittadella Politecnica e, ancora oggi, oggetto di ulteriori progetti di sviluppo da realizzarsi nei prossimi anni.

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Una parte rilevante della documentazione ha dato vita anche a una mostra,allestita negli spazi della sede stessa e frutto di un lavoro di ricerca capillare svolto in archivi pubblici e privati, soprattutto dell’Ateneo: attraverso una serie di disegni e fotografie è dipanato il filo conduttore che collega i primi progetti di trasformazione dell’area ai grandi piani di sviluppo previsti nei prossimi anni grazie al progetto Masterplan, destinato a coinvolgere l’intero sistema socio-economico della città, con una valenza strategica rispetto all'intero territorio urbano.

Grazie a tale iniziativa, infatti, l’area compresa tra Corso Castelfidardo, Via Paolo Borsellino, Corso Ferrucci e Corso Peschiera sarà ancora una volta oggetto di una trasformazione i cui effetti andranno ben oltre la vita dell’Ateneo. Tra i progetti più innovativi, si stanno immaginando una Casa del Welfare, aperta alla comunità universitaria, un Learning Center, rivolto alla didattica innovativa e realizzato in collaborazione con la Fondazione Cottino, e una Digital Revolution House, dedicata alla rivoluzione digitale; un centro culturale e una grande biblioteca diverranno il fulcro dell’intervento, centri propulsori e aggregatori della città. Al tempo stesso, peraltro, anche lungo l’asse del Po è previsto l’ampliamento della Scuola di Architettura, attraverso il recupero di una parte importante del complesso di Torino Esposizioni.

Le vicende che hanno portato alla costruzione dell’edificio originario, così come i futuri progetti di sviluppo, sono stati illustrati nell’incontro Il Politecnico di Torino e la costruzione della città nel Novecento: la sede di corso Duca degli Abruzzi nel sessantesimo anniversario della sua inaugurazione”. Sono intervenuti il professor Carlo Olmo, storico e Professore Emerito del Dipartimento di Architettura e Design, che ha descritto il grande boom di iscritti del dopoguerra e la necessità di far fronte all’emergenza continua della carenza di spazi adeguati, a volte con interventi che da provvisori sono diventati definitivi, stratificandosi sul progetto originale; il professor Rodolfo Zich, già Rettore del Politecnico di Torino che, come artefice del cosiddetto raddoppio del Politecnico sull’asse di corso Castefidardo, ha ricordato gli enormi ostacoli incontrati  a causa della gestione centralizzata e rigidamente normata dal ministero e la difesa dell’idea di un campus metropolitano nel cuore della città. Infine, il professor Antonio De Rossi, coordinatore del gruppo Masterplan, che ha anticipato le linee guida dei progetti futuri, incentrati su un nuovo modo di vivere l’Ateneo  attraverso la creazione di spazi aperti ai cittadini, non solo agli studenti.

Ha moderato il professor Sergio Pace, referente del Rettore per i Servizi Bibliotecari, Archivistici e Museali e ha chiuso i lavori il professor Juan Carlos De Martin, delegato del Rettore per la Cultura e la Comunicazione, che ha sottolineato l’importanza di celebrare la propria storia per continuare ad essere il motore dello sviluppo della città e ha annunciato, proprio in quest’ottica, la nascita del Primo Festival della Tecnologia targato Politecnico che si terrà tra un anno.

Sono intervenuti alle celebrazioni il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, la Sindaca Chiara Appendino e il vicesindaco della Città di Torino Guido Montanari.

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