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In Ateneo

Il Politecnico digitale: al via con successo la didattica online

13 Marzo 2020

Più di 24 mila studenti collegati, 4 mila lezioni effettuate (con un numero complessivo di 150 mila allievi), fino a 110 corsi resi disponibili in contemporanea, anche con più di 300 studenti connessi per classe: “Dopo quattro giorni di didattica erogata completamente online possiamo dirlo: siamo un Ateneo digitale”, è estremamente soddisfatto il Rettore Guido Saracco nel tracciare un bilancio dell’avvio in tempi record di un’attività estremamente complessa per le implicazioni tecnologiche, ma anche per gli aspetti organizzativi e in qualche modo culturali che richiede. “Si tratta di un’esperienza  senza precedenti per il Politecnico, ma direi per l’Università italiana, che ci colloca tra i più avanzati atenei al mondo nell’erogazione di contenuti didattici online, al pari di università come Harvard, MIT e EPFL, che stanno sperimentando in questo periodo attività simili alle nostre”, prosegue il Rettore: “Non sarebbe stata possibile senza questa emergenza, che ci ha costretti a mettere in piedi un servizio estremamente complesso in meno di una settimana, grazie a un lavoro incredibile dei nostri tecnici – che ringrazio – e all’adesione entusiastica di tutto il corpo docente e alla pazienza degli studenti, anche loro parte attiva in un processo di didattica come quello che stiamo erogando in questi giorni”.

Studenti e docenti, infatti, hanno colto la sfida e sopportato di buon grado anche le piccole difficoltà tecniche che si sono inevitabilmente verificate; circa 700 docenti, cioè pressoché la totalità di quanti avevano lezione in questo semestre, ha utilizzato il software open-source “Big Blue Button” che il Politecnico, dopo averlo adattato alle sue esigenze, ha messo a disposizione per le videolezioni in diretta e videoregistrate (con più di 100GB di materiale didattico caricato in una singola giornata): “Per tutti è stata l’occasione per acquisire nuove competenze sia tecniche, grazie all’utilizzo di strumenti informatici nuovi, sia didattiche: insegnare a una classe virtuale richiede un metodo didattico innovativo, ad esempio con la gestione del feed back in tempo reale degli studenti grazie alle chat e la possibilità di introdurre contenuti multimediali e collaborativi. Insomma, non basta trasferire online la didattica tradizionale, ma è necessario riprogettare il proprio modo di insegnare e i nostri docenti hanno colto la sfida, per cui li ringrazio e sono sicuro che questa esperienza ci farà crescere moltissimo come Ateneo”, spiega il Vice Rettore per la Didattica Sebastiano Foti.

È stato possibile mettere in piedi un sistema di questo genere grazie alle dotazioni tecniche che l’Ateneo aveva già a disposizione e che ha potenziato in questa occasione: sono attualmente impiegate 50 macchine virtuali per un totale di 800 core totali, 1.6TB di RAM e 25TB di disco: “Il nostro Ateneo per la didattica innovativa ha da sempre fatto la scelta di appoggiarsi su soluzioni hardware e software “on premise”, come vengono definite le soluzioni installate nei centri informatici interni, spiega Marco Oreglia, responsabile dell’Area Information Technology: “Con alcuni potenziamenti che abbiamo studiato all’inizio dell’emergenza, la configurazione accurata delle unità di calcolo e la riconversione al servizio della didattica online di  alcuni sistemi finora utilizzati a supporto del calcolo scientifico, oggi abbiamo un`infrastruttura potente e sempre più stabile e integrata con i nostri Portali  che ci rende più flessibili, autosufficienti e quindi immuni dai rischi da sovraccarico dei provider esterni, che in questi giorni potrebbero effettivamente risentire di alcune difficoltà”. Si stanno comunque implementando soluzioni di backup e continuità operativa anche appoggiandosi a servizi esterni “cloud”, mentre prosegue il potenziamento dei sistemi e della connettività. Il Politecnico di Torino è al momento l’unico Ateneo italiano ad aver scelto di appoggiarsi su server e sistemi suoi interni, che garantiscono un migliore controllo e gestione e non sovraccaricano i sistemi cloud esterni, che sono in questo momento fruiti da moltissime altre connessioni.

“Con le rifiniture che i tecnici stanno apportando di giorno in giorno, ma anche con la migliore comprensione delle modalità di utilizzo per risparmiare banda – dal semplice consiglio di tenere telecamere e microfoni spenti, a miglioramenti dei software – stiamo tutti prendendo confidenza con il nuovo sistema di fare didattica”, prosegue il Rettore, che conclude: “Ci troveremo tra le mani, al termine di questa emergenza, uno strumento unico e delle competenze digitali che avremmo impiegato anni ad acquisire, che ci consentono una notevole accelerazione del nostro modo di proporre una didattica innovativa”.

 

L'aggiornamento del Rettore al termine della prima settimana di didattica online:

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