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In Ateneo

Il Politecnico realizza il Visitor Center di Shougang per le Olimpiadi Invernali di Pechino 2022

21 Gennaio 2022

Il Politecnico di Torino ha progettato il Visitor Center del sito olimpico di Shougang, dove si svolgeranno le gare di Big Air (snowboard e freestyle skiing) durante le Olimpiadi di Pechino 2022 in partenza il prossimo 4 febbraio. L’Ateneo è stata l’unica realtà straniera invitata a partecipare alla progettazione di spazi destinati ai XXIV Giochi Olimpici Invernali.

Il progetto è stato condotto dal Dipartimento di Architettura e Design-DAD, con la consulenza del Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica-DISEG e del Dipartimento Energia "Galileo Ferraris"-DENERG. La realizzazione è stata portata a termine in collaborazione con la Tsinghua University di Pechino e con il suo Design Institute (THAD, TeamMinus).

L’opera è parte di un ampio progetto di rigenerazione urbana, quello dell’area di Shougang, che ha l’obiettivo di creare spazi adatti al benessere fisico, allo sport e alla socialità partendo dalla valorizzazione del patrimonio industriale esistente. Il sito di Shougang, che si estende su 9 milioni di metri quadrati un tempo occupati dalla più grande acciaieria di Stato, è stato dismesso nel 2005 per ridurre l’inquinamento su Pechino. Oggi è sede del Comitato Organizzatore dei Giochi oltre che di uno dei due siti olimpici urbani.

Il Visitor Center - 11 mila metri quadrati nel cuore del cluster olimpico - è nato dal recupero di una parte del sito, la “Oxigen Factory”, ed è stato interamente progettato da un team di ricercatori e ricercatrici del Politecnico. Alla base dell’edificio, un grande playground accoglierà i visitatori proprio all’ingresso del sito olimpico mentre, ai piani superiori, ampie aree illuminate da grandi vetrate permetteranno di ammirare dall’alto l’intero cluster di gara, a partire dal Big Air Slope, il primo impianto permanente al mondo dedicato alla disciplina, progettato dalla Tsinghua University.

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“Siamo orgogliosi di poter essere protagonisti dei Giochi Olimpici di Pechino grazie a questo progetto, che ci vede impegnati come unici progettisti non cinesi per le opere realizzate per questa manifestazione, a riprova di quanto il nostro Ateneo sia riconosciuto in Cina come un’università di altissimo livello sia nelle sue attività didattiche, che in quelle legate alla ricerca e alla progettazione” commenta il Rettore del Politecnico, Guido Saracco.

Sulle basi della collaborazione di lunga data tra Politecnico di Torino e Tsinghua University, il Chief Architect dei siti olimpici di Pechino 2022 e preside della Scuola di Architettura dell’università Zhang Li ha invitato il Politecnico a prendere parte al Masterplan da lui concepito per il sito olimpico di Shougang. Aver sviluppato uno dei siti olimpici più importanti in un’area industriale dismessa ha un forte valore simbolico: il Comitato organizzatore ha chiesto un uso accorto delle risorse esistenti e il riutilizzo di edifici già presenti sul posto, puntando al contenimento dei costi e alla sostenibilità dell’olimpiade. Michele Bonino, Delegato del Rettore per le Relazioni Internazionali con la Cina e i Paesi Asiatici, ha coordinato l’operazione per il Politecnico e racconta che “Il Visitor Center  ha interpretato architettonicamente questo approccio: è stato mantenuto lo scheletro strutturale della vecchia fabbrica e, al suo interno, un nuovo volume di cemento e vetro è stato pensato per rimanere sospeso da terra. Grazie a una soluzione strutturale innovativa, lascia il piano terreno quasi libero da appoggi, creando una piazza pubblica coperta che accoglie i visitatori all’inizio della loro esperienza olimpica”.

“Il nostro gruppo di ricercatori, dottorandi e studenti ha garantito la produzione continuativa di schizzi, disegni, render, modelli, in collegamento permanente con i colleghi cinesi di Tsinghua - aggiungono Edoardo Bruno e Camilla Forina, che hanno coordinato la produzione dei materiali presso la China Room del Politecnico - Con cadenza frequente, abbiamo organizzato workshop tra questo gruppo operativo e i docenti, a partire dagli esperti di progettazione architettonica, allargando poi ai colleghi di ingegneria strutturale e impiantistica, di tecnologia dell’architettura.  In questo modo, ci siamo avvicinati al metodo di lavoro delle università cinesi, dove è usuale che studenti e professori lavorino fianco a fianco su progetti per il mondo reale, con beneficio formativo per gli studenti”.

 

Disegni a cura del Dipartimento di Architettura e Design / Politecnico di Torino

Foto di: Xu Ding, Zhang Li e Politecnico di Torino