Il Politecnico di Torino ha progettato il Visitor Center del sito olimpico di Shougang, dove si svolgeranno le gare di Big Air (snowboard e freestyle skiing) durante le Olimpiadi di Pechino 2022 in partenza il prossimo 4 febbraio. L’Ateneo è stata l’unica realtà straniera invitata a partecipare alla progettazione di spazi destinati ai XXIV Giochi Olimpici Invernali.
Il progetto è stato condotto dal Dipartimento di Architettura e Design-DAD, con la consulenza del Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica-DISEG e del Dipartimento Energia "Galileo Ferraris"-DENERG. La realizzazione è stata portata a termine in collaborazione con la Tsinghua University di Pechino e con il suo Design Institute (THAD, TeamMinus).
L’opera è parte di un ampio progetto di rigenerazione urbana, quello dell’area di Shougang, che ha l’obiettivo di creare spazi adatti al benessere fisico, allo sport e alla socialità partendo dalla valorizzazione del patrimonio industriale esistente. Il sito di Shougang, che si estende su 9 milioni di metri quadrati un tempo occupati dalla più grande acciaieria di Stato, è stato dismesso nel 2005 per ridurre l’inquinamento su Pechino. Oggi è sede del Comitato Organizzatore dei Giochi oltre che di uno dei due siti olimpici urbani.
Il Visitor Center - 11 mila metri quadrati nel cuore del cluster olimpico - è nato dal recupero di una parte del sito, la “Oxigen Factory”, ed è stato interamente progettato da un team di ricercatori e ricercatrici del Politecnico. Alla base dell’edificio, un grande playground accoglierà i visitatori proprio all’ingresso del sito olimpico mentre, ai piani superiori, ampie aree illuminate da grandi vetrate permetteranno di ammirare dall’alto l’intero cluster di gara, a partire dal Big Air Slope, il primo impianto permanente al mondo dedicato alla disciplina, progettato dalla Tsinghua University.
“Siamo orgogliosi di poter essere protagonisti dei Giochi Olimpici di Pechino grazie a questo progetto, che ci vede impegnati come unici progettisti non cinesi per le opere realizzate per questa manifestazione, a riprova di quanto il nostro Ateneo sia riconosciuto in Cina come un’università di altissimo livello sia nelle sue attività didattiche, che in quelle legate alla ricerca e alla progettazione” commenta il Rettore del Politecnico, Guido Saracco.
Sulle basi della collaborazione di lunga data tra Politecnico di Torino e Tsinghua University, il Chief Architect dei siti olimpici di Pechino 2022 e preside della Scuola di Architettura dell’università Zhang Li ha invitato il Politecnico a prendere parte al Masterplan da lui concepito per il sito olimpico di Shougang. Aver sviluppato uno dei siti olimpici più importanti in un’area industriale dismessa ha un forte valore simbolico: il Comitato organizzatore ha chiesto un uso accorto delle risorse esistenti e il riutilizzo di edifici già presenti sul posto, puntando al contenimento dei costi e alla sostenibilità dell’olimpiade. Michele Bonino, Delegato del Rettore per le Relazioni Internazionali con la Cina e i Paesi Asiatici, ha coordinato l’operazione per il Politecnico e racconta che “Il Visitor Center ha interpretato architettonicamente questo approccio: è stato mantenuto lo scheletro strutturale della vecchia fabbrica e, al suo interno, un nuovo volume di cemento e vetro è stato pensato per rimanere sospeso da terra. Grazie a una soluzione strutturale innovativa, lascia il piano terreno quasi libero da appoggi, creando una piazza pubblica coperta che accoglie i visitatori all’inizio della loro esperienza olimpica”.
“Il nostro gruppo di ricercatori, dottorandi e studenti ha garantito la produzione continuativa di schizzi, disegni, render, modelli, in collegamento permanente con i colleghi cinesi di Tsinghua - aggiungono Edoardo Bruno e Camilla Forina, che hanno coordinato la produzione dei materiali presso la China Room del Politecnico - Con cadenza frequente, abbiamo organizzato workshop tra questo gruppo operativo e i docenti, a partire dagli esperti di progettazione architettonica, allargando poi ai colleghi di ingegneria strutturale e impiantistica, di tecnologia dell’architettura. In questo modo, ci siamo avvicinati al metodo di lavoro delle università cinesi, dove è usuale che studenti e professori lavorino fianco a fianco su progetti per il mondo reale, con beneficio formativo per gli studenti”.
Disegni a cura del Dipartimento di Architettura e Design / Politecnico di Torino
Foto di: Xu Ding, Zhang Li e Politecnico di Torino