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In Ateneo

Il Politecnico supporta l’imprenditorialità giovanile

26 Settembre 2018

Chi l’ha detto che in Italia non è possibile fare innovazione tecnologica, soprattutto per i giovani? Anche grazie alle nostre università tanti studenti riescono a  mettersi in gioco nella creazione di Startup.

È il caso di Silvio Lanza, che, anche grazie al corso di Imprenditorialità e Innovazione del Politecnico di Torino, appena 20-enne ha creato il dispositivo Keepy, un device che permette in pochi click di trasferire su smartphone qualsiasi radiocomando fisico (Cancello, Saracinesca, Antifurto, ecc).

Una volta installato il dispositivo da soli, semplicemente inserendolo in una presa di corrente, non c’è più bisogno di portare con se il telecomando, ne di comprarne di nuovi per i membri della famiglia o del condominio perché il telecomando virtuale su telefono può essere condiviso fino a 100 persone. Keepy ovviamente permette di avere sempre il completo controllo sulle condivisioni, di monitorarle e di revocarle in ogni momento attraverso la sezione dedicata dell’app. 

Keepy funziona anche da remoto quando si è fuori casa, grazie alla connessione ad Internet. Nessuno rimarrà più fuori casa e se si scarica il cellulare basta fare una chiamata ad un altro membro della famiglia che potrà aprire il cancello anche da un’altra nazione.

Il progetto nasce dall’idea di Silvio Lanza nato a Napoli, trasferitosi a Torino per studiare Ingegneria Fisica al Politecnico, come molti ragazzi del Sud. “L’idea l’avevo avuta al Liceo, ma si è concretizzata al primo anno di università grazie al corso di Imprenditorialità ed Innovazione. Il mio sogno è di fondare una Start-Up che possa contribuire ad uno sviluppo tecnologico sostenibile con una serie di prodotti innovativi e allo stesso tempo possa favorire una rinascita del nostro territorio”. Il corso di Imprenditorialità ed Innovazione è uno degli esami a scelta del primo anno offerto dal Politecnico di Torino, è tenuto dal professor Paolo Landoni che è stato da subito un sostenitore del progetto e ha contribuito alla sua nascita. Nel 2018, Keepy ottiene il supporto dell’I3P, incubatore di impresa del Politecnico di Torino, e in particolare del progetto Treatabit rivolto alle innovazioni digitali; pochi mesi dopo viene completata l’industrializzazione della prima versione. Keepy ha inoltre appena lanciato una raccolta di reward crowdfunding su Kickstarter, dove chiunque sia interessato può sostenere il progetto.

Keepy è inoltre sostenuto dalla community Social Innovation Teams, che supporta imprenditori e innovatori sociali e vede in questo prodotto (e in quelli che seguiranno) uno strumento per case più sicure e sostenibili e un possibile ausilio per utenti deboli (es: anziani, disabili, ecc.).

Keepy è un dispositivo che nasce anche per avvicinare le persone al mondo dell’Internet delle cose (internet of things – IoT). “L’Italia ha perso diversi trend tecnologici, ma questo è un settore in cui forse possiamo ancora dire qualcosa, in particolare nell’ambito della domotica, cioè delle tecnologie per la casa. Non dimentichiamo infatti che su alcune tecnologie e prodotti (come ad esempio gli smartphone) l’Italia è un mercato molto interessante e avanzato”, continua Landoni. Con Keepy e altri prodotti che stanno arrivando sul mercato si inizia a soddisfare il bisogno di quella fascia di clienti in Italia ed in Europa che cominciano timidamente ad affacciarsi su questo nuovo mondo in cui la connessione ad internet pervaderà gli oggetti, trasformando le nostre case in smart home e le nostre città in smart city.

Il futuro dalla Gig economy e dalla Sharing economy necessita di oggetti connessi in rete. Ad esempio con Keepy sarà possibile aprire da remoto il cancello a chi effettua consegna di beni e servizi. Uno dei maggiori problemi del car-sharing è il parcheggio e negli USA si è pensato di cominciare a condividere i posti auto della propria abitazione, con un dispositivo come Keepy per gli utenti si aprirebbe anche questa possibilità. Inoltre si eliminerebbe la necessità di lasciare fisicamente le chiavi ai propri ospiti Airb&b, con ripercussioni importanti nel campo della sicurezza.

Keepy funziona grazie a una fitta rete di server cloud, ogni singolo accesso viene verificato ed autenticato col numero di cellulare dell’utente che lo richiede e tutti gli scambi di informazioni col server sono cifrati con la più evoluta crittografia SSL, inoltre Keepy permette di conservare un registro di tutte le attività di ogni dispositivo.