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In Ateneo

La Realtà Virtuale del Politecnico al Museo Egizio per la mostra sull’Aida

6 Giugno 2022

Il Politecnico e l'agenzia creativa Robin Studio sperimentano per la prima volta al Museo Egizio l'uso della realtà virtuale e della gamification per la divulgazione di contenuti culturali. L'esperienza immersiva "Memorie di Mariette: Viaggio nel tempio di Hathor", progetto del corso di Realtà Virtuale al Politecnico, è un videogioco basato sul modello della "escape room", che mette gli utenti alla prova con una serie di enigmi che permettono di conoscere la vita e il lavoro di Auguste Mariette, l'egittologo autore dello scenario originale dell'Aida, la celebre opera di Giuseppe Verdi. Il videogioco, infatti, è ambientato all'interno del Tempio di Hathor, presente nel padiglione dell’Egitto progettato da Mariette per l’Esposizione Universale di Parigi del 1867.

Il videogioco è stato presentato oggi al Museo Egizio, in un evento con Enrico Ferraris (curatore del Museo Egizio), Andrea Bottino (docente del corso di Realtà Virtuale per il Dipartimento di Automatica e Informatica-DAUIN al Politecnico), Chiara Mastino (Produttore Esecutivo e Art Director Robin Studio) e Chiara De Giorgi (studente al Politecnico, leader del team studentesco coinvolto nel progetto), durante il quale il pubblico ha potuto provare l’esperienza interattiva. All’evento ha preso parte anche il team di studenti del corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Informatica (oltre a Chiara De Giorgi, Federica Moro e Manuel Pepe) e del corso di Laurea Magistrale in Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione (Alessandro Chiarle e Francesca Strafella), che hanno spiegato i dettagli del progetto.

Questo progetto innovativo e transmediale è stato sviluppato da Robin Studio, una startup creativa fondata nel 2017 da un gruppo di ingegneri del cinema del Politecnico, che collabora da cinque anni con il Museo Egizio per i contenuti multimediali delle mostre e dell'esposizione permanente.

La presentazione del videogioco arriva alla conclusione della mostra “Aida, figlia di due mondi” (17 marzo – 5 giugno 2022), proposta dal Museo Egizio per raccontare l’avventura creativa di “Aida” e il clima culturale e politico in cui nacque l’opera di Giuseppe Verdi, nell’anno del 150mo anniversario del debutto, avvenuto al Cairo il 24 dicembre 1871 e alla Scala di Milano l’8 febbraio 1872, anni in cui il dialogo e lo scambio culturale tra Europa ed Egitto erano intensi.

La mostra è stata curata da Enrico Ferraris, egittologo del Museo Egizio e ideatore di un progetto transmediale che travalica i confini dell’Egizio e coinvolge diverse istituzioni culturali, in un percorso che spazia tra opera, teatro, egittologia, storia, letteratura e cinema, gaming frutto di un progetto scientifico firmato a quattro mani dal direttore del Museo Egizio, Christian Greco e da Ferraris.

“L’idea di sviluppare un video gioco, si inserisce in un ampio ventaglio di iniziative che sono ruotate attorno alla Mostra ‘Aida, figlia di due mondi’ - spiega Enrico Ferraris - Iniziative che hanno preso le mosse da un’idea di fondo. Per un curatore, come me, è sempre un momento dolente dover selezionare e quindi rinunciare a temi e contenuti, mentre una mostra prende forma. Abbiamo quindi cercato di rendere visibili su altre piattaforme e su altri percorsi alcuni filoni che costruendo ‘Aida’ erano emersi”. 

“Cerchiamo di spronare gli studenti a pensare e sviluppare progetti in autonomia - ha dichiarato il professor Andrea Bottino - Il videogioco, realizzato a partire da dati scientifici e storici forniti dal Museo Egizio, è un prototipo realizzato in un corso del Politecnico che dura 3 mesi. Si tratta di una esperienza che vi porta in un luogo che appartiene al passato. Questo è il bello della realtà virtuale, che va considerata come uno strumento di comunicazione, che può coinvolgere gli spettatori in un’esperienza, anche didattica che li riporta indietro nel tempo”.