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In Ateneo

“She Hacks Polito 2020”: che cosa pensano le studentesse del Politecnico

20 Dicembre 2019

Tanta passione ma anche dubbi sul percorso universitario, pregiudizi e interrogativi sugli sbocchi futuri: “She Hacks PoliTo 2020” è la risposta. Il primo incontro delle studentesse di Ingegneria del Poli è stato introdotto da Claudia De Giorgi, Vicerettrice per la Qualità, il Welfare e le Pari Opportunità, che ha ricordato perché il Politecnico e la società del futuro non possano fare a meno delle donne ingegnere.  Un’azione concreta che vuole contrastare  lo stereotipo di genere per cui le discipline STEM (science, technology, engineering and math) siano “maschili”. Il trend sta già cambiando grazie a campagne informative e di mentoring: quest’anno infatti si è raggiunto il picco storico di immatricolazioni femminili a Ingegneria con 1.307 neoiscritte, pari al 26% del totale e con una crescita di oltre il 5% sullo scorso anno. Una percentuale in crescita che rimane molto al di sotto delle potenzialita’ femminili. L’incontro è stato anche un momento per affrontare le tematiche che frenano maggiormente le donne ad intraprendere una carriera universitaria e lavorativa in Ingegneria, analizzando la situazione e proponendo soluzioni.

Con Alessandra Colombelli, docente del Politecnico, sono stati presentati i risultati delle survey STEM by Women (fra le studentesse magistrali) e WeAreHERe (fra le neo matricole), a cui hanno partecipato complessivamente piu di 500 studentesse del Poli: fra le neoimmatricolate, il 63% ha dichiarato che il motivo principale che le ha spinte a scegliere un percorso in ambito STEM è legato ad un interesse personale. Solo 59 hanno motivato la scelta con le prospettive di carriera, 32 l’hanno intrapreso per le opportunità di trovare lavoro, 5 per l’incoraggiamento della famiglia e 8 per lo stimolo da parte della scuola. Soprattutto, è emerso che si tratta di una scelta di passione fatta in solitudine. Quasi il 70% ha indicato infatti “io stessa” come guida principale per la scelta. Proprio in considerazione di questi dati è risultata chiara la necessita di un ruolo maggiore nell’orientamento da parte dell’Ateneo, anche attraverso role model, figure che già si muovano nel mondo STEM e aiutino le aspiranti ingegnere a orientarsi fra le opportunità di un mondo lavorativo a fortissima connotazione maschile. Se ne e’ parlato con Barbara Preti, presidentessa di “STEM by Women”, la neonata associazione di aziende tech del territorio, che ha spiegato come vi sia oggi forte interesse per il potenziale creativo e innovativo legato alla diversità. Si è anche parlato di WeAreHERe con Angelo Tarditi di Plesh: il segreto della campagna social è stato far entrare in contatto le studentesse degli ultimi anni delle superiori con le studentesse che già studiavano al Poli. Ora le neomatricole saranno seguite da alcune borsiste delle magistrali che faranno loro da mentor lungo il primo anno di studi incontrandole periodicamente. Infine un esperimento di intelligenza artificiale, a cura di Tania Cerquitelli, docente del dipartimento di Informatica, “What’s next?”: oltre cento delle studentesse partecipanti hanno dato il loro contributo all’ideazione delle iniziative per l’anno prossimo registrando un breve messaggio vocale che è stato trasformato in word cloud istantanea, e che verrà analizzata con tecniche di machine learning.

Soprattutto fra le nuove iscritte – ha commentato Arianna Montorsi, referente del Rettore per la parità di genere che ha condotto l’incontro- abbiamo trovato entusiasmo e voglia di partecipare e conoscere questa realtà nuova e ricca di incognite. La comunicazione con le piu grandi e’ stata vivace ed entusiasmante: le hanno invitate a non lasciare spazio al senso di esclusione che fa capolino nei momenti di difficoltà e ad avere fiducia in loro stesse”.

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