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Ricerca e innovazione

I progetti del Politecnico nel documentario “La ricerca del futuro” dell’Unione Europea

13 Ottobre 2022

I grandi temi del cambiamento climatico e del degrado ambientale sono da anni i principali focus delle più importanti istituzioni nazionali e internazionali. Fornire delle risposte che sappiano controbilanciare e ribaltare queste grandi trasformazioni è il primo grande passo per la ricerca di un nuovo equilibrio a livello globale. Per questo motivo, da mercoledì 12 ottobre - al termine dell’evento La transizione ecologica: sfide e opportunità in Italia e nel mondo - è disponibile sul canale YouTube del Festival dello Sviluppo Sostenibile di ASVIS Italia il documentario dal titolo La ricerca del futuro”, la pellicola realizzata dalla Rappresentanza a Milano della Commissione europea che ha l’obiettivo di raccontare i programmi di agricoltori, imprenditori, ricercatori e scienziati, che, grazie ai finanziamenti sovranazionali, hanno ottimizzato alcuni dei più rilevanti progetti faro contro l’emergenza climatica.

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Tra gli importanti piani illustrati nel lungometraggio - curato da Alice Lizza con la regia di Davide Starinieri e il progetto grafico di Silvia Stellabotte – sono presenti anche i progetti Demosofc e Remote del Politecnico, i due impianti sviluppati, ideati e implementati dal Dipartimento di Energia “Galileo Ferraris” sotto la direzione del professor Massimo Santarelli: entrambifinanziati dal programma Horizon Europe e rientranti a pieno titolo nelle 6 macro aree presentate nel documentario: industria green, agricoltura sostenibile, inquinamento marino, studi sui ghiacciai, energia del futuro e città. I due progetti mirano a una produzione industriale ed energetica più efficiente e sostenibile.

Demosofc – in attività da ottobre 2017 nel depuratore SMAT di Collegno – è il primo impianto di taglia industriale europea che, sfruttando la tecnologia delle celle a combustibile ad ossidi solidi - e alimentate dal biogas generato dai fanghi del processo di depurazione delle acque - è in grado di ottenere energia elettrica e termica ad alta efficienza riducendo al minimo le emissioni inquinanti.

Il programma Remote invece - già votato nel 2020 come miglior progetto di energia sostenibile nel corso della European Sustainable Energy Week – è riuscito a sviluppare, produrre e installare una struttura ibrida innovativa per immagazzinare energia prodotta localmente da fonti rinnovabili attraverso una ibridizzazione di accumulo chimico (idrogeno) e batterie elettrochimiche (Li-ione), garantendo una fornitura costante di energia anche in zone isolate dove la rete elettrica può non arrivare.

Questa importante presa di responsabilità e di innovazione, sia della Commissione Europea che di tutti i progetti illustrati, riconosce la necessità di agire e valorizzare le risorse disponibili, incoraggiando l’innovazione e la sostenibilità verso le future generazioni, diramandosi in maniera tangibile a tutta la cittadinanza europea.