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Ricerca e innovazione

Osteoporosi: nuovi materiali e tecnologie 3D per trattare le fratture

13 Marzo 2019

Sviluppare e testare nuove soluzioni per trattare l’osteoporosi: è questo l’obiettivo del progetto GIOTTO, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 e coordinato da Chiara Vitale-Brovarone del Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia del Politecnico di Torino. Stampa 3D e nanomateriali intelligenti sono solo alcune delle tecnologie all’avanguardia previste dal progetto.

Con l’osteoporosi, il corpo perde massa ossea e aumenta il rischio di fratture, in particolare all’anca, alla colonna vertebrale e al polso. Il progetto GIOTTO si avvale dei materiali più recenti e delle tecnologie più avanzate per supportare i sistemi sanitari nella gestione della malattia. Medici, scienziati e produttori di dispositivi medici collaboreranno per realizzare soluzioni personalizzate sulla base delle esigenze dei singoli pazienti.

Il progetto prevede la possibilità di personalizzare i dispositivi grazie alla produzione additiva, per rispondere efficacemente al tipo di anatomia e di frattura del paziente, oltre che attraverso l’uso di nanoparticelle magnetiche funzionalizzate, in grado di promuovere l’attività biologica delle cellule tramite uno stimolo meccanico controllato. Verrà anche sviluppata una piattaforma di Internet of Things (IoT) per raccogliere dati misurabili sull’efficacia dei dispositivi, in un’ottica di miglioramento della progettazione, della fabbricazione e della funzione clinica dei dispositivi stessi.

Il meeting preliminare del progetto si è tenuto a Bruxelles il 4 e 5 febbraio scorsi, per dettagliare il piano di attività del primo anno del progetto. Tra i partner di ricerca, oltre al Politecnico di Torino, ci sono l’Università Complutense di Madrid (Spagna), l’Università di Newcastle (Regno Unito), l’Università di Pisa (Italia), l’Universiteit Maastricht (Paesi Bassi), la Dublin City University (Irlanda) e la Foundation for Research and Technology Hellas (Grecia). Il progetto si avvale poi della collaborazione di diversi partner industriali: Fluidinova SA (Portogallo), Tecnan (Spagna), Cellink AB (Svezia), Novaicos SRLS (Italia), Biomech Innovations AG (Svizzera), Yodiwo (Grecia) e BeWarrant (Belgio).