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Ricerca e innovazione

Prende il via RETURN: insieme per la resilienza ai cambiamenti climatici

2 Dicembre 2022

Con il kickoff meeting tenutosi a Napoli nasce ufficialmente RETURN (multi-Risk sciEnce for resilienT commUnities undeR a changiNg climate) il partenariato esteso che vuole rafforzare le filiere della ricerca sui rischi ambientali, naturali e antropici a livello nazionale e promuovere la loro partecipazione alle catene del valore strategiche europee e globali.

L’accordo vede la partecipazione del Politecnico e coinvolge 26 partner, tra cui 12 Università, 5 Enti di ricerca e Centri di Competenza, 6 privati, 2 Enti territoriali e il Dipartimento di Protezione Civile, per un investimento erogato dal Ministero dell’Università e della Ricerca di oltre 115 milioni di euro. Il progetto avrà la durata di 36 mesi e vedrà come capofila l’Università di Napoli Federico II.

“Le infrastrutture italiane svolgono un ruolo cruciale in un territorio accidentato, fragile, soggetto ad una pluralità di rischi naturali ed a crescenti pericoli meteo-climatici – commenta il professor Pierluigi Claps, che si occupa del progetto per il Politecnico - Il progetto RETURN, al passo con gli orientamenti della Commissione Europea, riconosce la necessità di valutare in modo sistemico i rischi per le infrastrutture critiche del paese, in collaborazione con grandi soggetti privati responsabili della loro gestione.”

Attraverso il potenziamento delle conoscenze di base e l’impegno di 347 ricercatori e ricercatrici, mirando all'applicazione e allo sfruttamento della tecnologia, RETURN contribuirà a rafforzare le competenze-chiave, il trasferimento tecnologico e di conoscenze, nonché la governance italiana nella gestione del rischio di catastrofi, con il coinvolgimento di amministrazioni pubbliche, stakeholder e imprese private.
Chiari i principali obiettivi scientifici del PE RETURN, in linea con le nuove sfide proposte dagli obiettivi e dalle priorità del Piano Nazionale della Ricerca (PNR): migliorare la comprensione dei rischi ambientali, naturali e antropici, nonché la loro interrelazione con gli effetti dei cambiamenti climatici; migliorare la previsione dei rischi e le metodologie per la prevenzione, l'adattamento e la mitigazione; sviluppare nuove metodologie e tecnologie per il monitoraggio; promuovere un uso più efficiente e sostenibile di dati, prodotti e servizi; rafforzare il ponte tra la ricerca e i prodotti finali, valorizzando trasversalmente le competenze, il trasferimento tecnologico e l'integrazione dei servizi.

Il progetto mira, quindi, a individuare strategie di mitigazione del rischio e di adattamento ai cambiamenti ambientali e del clima a partire da valutazioni del rischio naturale e antropico eseguite attraverso nuove metodologie, utili alla ricostruzione di scenari quantitativi degli effetti sui beni e degli impatti sociali ed economici.
Le attività previste dal PE RETURN riguardano otto aree tematiche, gli Spoke, organizzate in tre gruppi. Il primo gruppo contiene gli Spoke riguardanti i processi pericolosi connessi all’acqua, alle instabilità della superficie terrestre, ai terremoti, ai vulcani e alla degradazione dell’ambiente. Le attività di questo gruppo si identificano, nello schema di progetto, come linee tematiche verticali. Il secondo gruppo contiene gli Spoke inerenti alla valutazione degli impatti di eventi ambientali, naturali e antropici sul costruito in aree urbane e metropolitane, sulle infrastrutture critiche e sulle comunità. Le attività di questo gruppo si identificano, nello schema di progetto, come linee tematiche trasversali. Il terzo gruppo coincide con lo Spoke che tratterà il cambiamento climatico, le cui attività si identificano, nello schema di progetto, come linee diagonali rispetto a quelle degli Spoke verticali e trasversali.

  

Partner coinvolti

Università: Napoli Federico II, Alma Mater Studiorum Bologna, Bari, Cagliari, Enna Kore, Firenze, Genova, Padova, Palermo, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Roma Sapienza); Enti di ricerca e Centri di Competenza: OGS, CIMA, ENEA, Eurac Research, Fondazione Ca’ Foscari; Privati: Gruppo FS Italiane, Almaviva, Engineering, Generali Assicurazioni, IREN, ENI Rewind; Enti territoriali: Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino meridionale e ARPAE Emilia-Romagna; Dipartimento di Protezione Civile