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Ricerca e innovazione

Regione, Politecnico e Università piemontesi per semplificare l’autocertificazione di mascherine e camici

25 Marzo 2020

Sono moltissime le aziende del territorio piemontese che hanno dichiarato la propria disponibilità a produrre presidi di protezione individuale per contrastare l’epidemia in corso, come mascherine e camici, di cui gli operatori sanitari hanno un costante bisogno e che stanno diventando sempre più difficili da reperire. Le Università piemontesi, insieme alla Regione, si sono subito attivate per supportare questa generosa risposta del mondo imprenditoriale mettendo a disposizione le proprie competenze e laboratori per rendere più veloce il processo di certificazione dei materiali prodotti, in modo da poterli rendere più rapidamente disponibili al personale sanitario. Lavora al progetto una task force di 18 docenti e ricercatori esperti del settore, che comprende professionisti provenienti, oltre che dalle tre università piemontesi, anche da CNR-STIIMA di Biella, Università di Bologna e alcune aziende specializzate che hanno dato la loro disponibilità.

“In pochi giorni di lavoro – spiega il Rettore del Politecnico, Guido Saraccoassieme con le altre Università piemontesi abbiamo unito le forze per riaprire laboratori e allestire protocolli e sofisticati impianti per questa fondamentale missione di servizio. È un segno di quanto le università possono fare insieme al servizio della comunità. Sono particolarmente felice del fatto che il partenariato abbia anche coinvolto esperti e infrastrutture del CNR di Biella, dell’Università di Bologna e di alcune imprese tutti uniti da un comune senso di responsabilità sociale”.

“In questo momento di forte emergenza - osserva l’Assessore regionale alla Ricerca e all’Innovazione, Matteo Marnati - è necessario che si trovino le più avanzate soluzioni tecniche; le nostre aziende devono essere sostenute per poter mettere a disposizione materiale che garantisca la salute dei nostri medici e del personale sanitario le Università piemontesi in questo contesto sono in grado di raggiungere questo obiettivo in pochissimo tempo”.

Anche i Rettori dell’Università di Torino e del Piemonte Orientale, Stefano Geuna e Giancarlo Avanzi esprimono soddisfazione: “L’iniziativa rappresenta un esempio di relazione virtuosa tra le Università, la Regione e il tessuto produttivo del territorio.Una prova sul campo che mette, ancora una volta, la ricerca universitaria al servizio della collettività”, commenta Geuna, cui fa eco Avanzi: “L’auspicio è che le Università piemontesi, superata questa fase delicata, rafforzino la loro collaborazione e contribuiscano così, in modo decisivo, a creare le condizioni per una piena ripresa della nostra Regione”.

Il Politecnico coordina questa iniziativa con l’ingegner Alice Ravizza, docente a contratto ed esperta di convalide tecniche di dispositivi medicali e i professori Paolo Tronville e Ada Ferri, attivi nella ricerca e nella didattica negli ambiti della filtrazione e dei tessuti tecnici; darà il proprio contributo al progetto anche il professor AlbertoAudenino, esperto di qualità.

“Le candidature dei dispositivi segnalati dalle aziende intenzionate a produrli saranno valutate per identificare i materiali più promettenti”, spiega Alice Ravizza, che prosegue: “Questi saranno sottoposti a tutti i test necessari – meccanici, di infiammabilità, di resistenza a virus e agenti esterni, solo per citarne alcuni – in parallelo dai laboratori del Politecnico di Torino e Biella, ma anche in partenariato con le due Università piemontesi e con privati che hanno dato la loro disponibilità, in modo da accelerare i tempi”. L’obiettivo è di fornire in una settimana alle aziende i rapporti di convalida che servono alle aziende per presentare al Ministero della salute, all’Inail e all’Istituto Superiore di Sanità l’autorizzazione a produrre materiali certificati, come prevede la legislazione. Su questo punto, il Presidente della Regione Cirio fa una richiesta precisa: “Chiediamo a Roma che autorizzi le nostre certificazioni senza ulteriore burocrazia, proprio per garantire che i materiali prodotti arrivino quanto prima negli ospedali”.

Alcune aziende hanno già inviato i primi materiali e quelli giudicati idonei sono già sottoposti ai test, mentre le aziende che hanno del materiale disponibile possono inviare una comunicazione a certificazionicovid@regione.piemonte.it.

Conclude Ravizza: “I test sono già iniziati sui primi materiali che sono pervenuti, lavorando davvero a tempi di record. Ho potuto toccare con mano una incredibile capacità di collaborazione fattiva, con l’obiettivo di raggiungere risultati concreti: una collaborazione tra pubblico e privato che è proprio quello che serve in un periodo di difficoltà come quello che stiamo vivendo”.